Focus sui PFAS nell’aria


Focus sui PFAS nell’aria

Monitoraggio, analisi, valutazione esperta

Le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, comunemente note come PFAS, costituiscono una vasta categoria di composti chimici sintetici, trovati a concentrazioni molto basse in una varietà di ambienti e in alcuni effluenti industriali. Questi composti sono stati designati come « inquinanti eterni » a causa della loro stabilità chimica e della loro capacità di accumularsi negli ecosistemi acquatici, terrestri e atmosferici.

La loro rilevazione e quantificazione richiedono competenze analitiche specializzate, data la loro persistenza e prevalenza allo stato di tracce, il che significa concentrazioni estremamente ridotte e, di conseguenza, difficili da identificare senza ricorrere a una metodologia analitica rigorosa.

Fonti e Presenza dei PFAS nell’Aria

I PFAS sono onnipresenti, emessi da varie fonti tra cui processi industriali, prodotti di consumo, acque reflue e schiume antincendio. Questi composti contengono legami carbonio-fluoro, che sono particolarmente stabili. Questa caratteristica svolge un ruolo importante nel comportamento di queste sostanze nell’ambiente, dove tendono a persistere e a non degradarsi facilmente. Possono quindi accumularsi in vari compartimenti ambientali (acqua, suolo, aria…). Questi composti si ritrovano quindi non solo nell’acqua, ma anche nel suolo, nei sedimenti e nell’aria, evidenziando l’importanza di monitorare e gestire la loro presenza attraverso diversi compartimenti ambientali.

La rilevazione dei PFAS nell’aria richiede un’approfondita competenza e meticolosa attenzione nelle tecniche analitiche. Il metodo US EPA OTM 45, attualmente lo stato dell’arte per il campionamento dei PFAS nelle emissioni atmosferiche, utilizza un sistema di prelievo attivo che comprende cartucce riempite di resina polimerica porosa-XAD e altri reagenti. L’estrazione successiva dei campioni e la loro analisi tramite cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS) permettono una identificazione e quantificazione precisa dei PFAS nell’aria.

I PFAS possono essere rilevati nell’aria e depositarsi sulle superfici. Diverse ricerche evidenziano la loro presenza nell’aria. Emessi dalle industrie, i PFAS si diffondono nell’aria, possibilmente su distanze considerevoli, fino a diverse decine di chilometri attorno a un sito industriale.

Nell’aria, i PFAS si presentano in due forme: particellare e gassosa. È quindi necessario disporre di strumenti di campionamento capaci di trattare queste due fasi. Esistono due famiglie di PFAS: i PFAS ionici e i PFAS neutri. I PFAS neutri sono più volatili e quindi presenti in fase gassosa. I PFAS ionici, invece, sono prevalentemente presenti nella fase particellare, poco o per nulla volatili. L’appartenenza a una famiglia determina il modo di prelievo e di analisi dei composti.

L’identificazione e la quantificazione dei PFAS nelle deposizioni atmosferiche intorno ai siti industriali diventano quindi essenziali per valutare l’impatto ambientale di queste sostanze. L’integrazione dell’analisi dei PFAS negli studi di impatto ambientale permetterebbe di comprendere meglio l’estensione della loro diffusione e di adottare misure di gestione e riduzione dell’inquinamento adeguate.

Di fronte all’onnipresenza dei PFAS e alla loro capacità di diffondersi attraverso l’aria, è imperativo rafforzare la sorveglianza atmosferica e considerare seriamente l’impatto di questi composti nella valutazione dei rischi ambientali e sanitari legati alle attività industriali. Questo implica non solo il miglioramento delle tecnologie di misurazione e analisi ma anche l’implementazione di politiche e regolamentazioni più stringenti per limitare le emissioni di PFAS e proteggere gli ecosistemi e la salute pubblica dalla loro contaminazione persistente.

 

Metodi d’analisi

Data la loro presenza diffusa in vari settori e la nostra esposizione quotidiana ai PFAS, i metodi di analisi di questi composti sono destinati a svilupparsi e diversificarsi, spaziando dai campionamenti ambientali ai prodotti alimentari, agli articoli di consumo e all’atmosfera. La rilevazione dei PFAS nell’aria, in particolare, presenta significative sfide analitiche. Il metodo US EPA OTM 45, attualmente lo stato dell’arte per il campionamento dei PFAS nelle emissioni atmosferiche, utilizza un sistema di prelievo attivo che comprende cartucce-filtro in fibra di vetro riempite di resina polimerica porosa-XAD-4 e spugna poliuretanica. I dispositivi sono esposti per un minimo di 8 ore con una pompa che aspira l’aria a una velocità costante. Dopo aver raccolto i campioni, le sostanze da analizzare sono estratte tramite trattamento con acetone e analizzate tramite cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa in tandem (LC-MS/MS), permettendo un’identificazione e quantificazione precisa dei PFAS nell’aria. La sensibilità di questa tecnica è molto elevata, capace di rilevare livelli minimi dei PFAS investigati, fino a 0,0001 mg/m³ per ogni sostanza.

Le azioni in corso

All’inizio del 2023, il Forever Pollution Project ha rivelato che quasi 23000 siti in tutta Europa sono contaminati dai « prodotti chimici eterni » PFAS. Questa indagine collaborativa unica, transfrontaliera e interdisciplinare condotta da 16 redazioni europee ha rivelato 21500 siti di contaminazione presunta aggiuntivi, a causa di attività industriali passate o attuali.

Il 7 febbraio 2023, l’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) ha presentato una proposta per vietare i PFAS in tutta l’Unione Europea (UE), su iniziativa di diversi Stati membri e partner dell’UE: Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia

Al fine di migliorare la conoscenza dei rilasci e dell’impronta degli ambienti, in particolare degli ambienti acquatici, il ministero dell’ambiente ha confidato all’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”  uno studio finalizzato all’individuazione di potenziali sostituti delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) a catena lunga di minore impatto ambientale e sanitario, per ridurre l’esposizione delle popolazioni.

L’offerta di ISPIRA

Il nostra approccio integra una valutazione completa del contesto regolamentare e delle esigenze specifiche di ogni cliente, garantendo così soluzioni di gestione adeguate e conformi. La legislazione evolutiva mirata a restringere l’uso di alcuni PFAS pone nuove sfide per le industrie. ISPIRA si posiziona come un partner strategico per le aziende, offrendo un supporto personalizzato nell’interpretazione delle regolamentazioni, nella qualificazione dei metodi di campionamento e analisi più adatti, e nella messa a punto di strategie di riduzione alla fonte o di trattamento dei PFAS. Integriamo l’identificazione e la quantificazione dei PFAS nelle deposizioni atmosferiche intorno ai siti industriali per valutare l’impatto ambientale di queste sostanze.

L’impegno di ISPIRA nella ricerca e sviluppo di soluzioni per la gestione dei PFAS riflette la nostra determinazione a proteggere la salute ambientale e pubblica. Abbinando una competenza scientifica rigorosa a una sorveglianza regolamentare proattiva, lavoriamo per accompagnare i nostri clienti nella transizione verso pratiche più sostenibili e prive di PFAS.

Références bibliographiques

 

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