Plasturgie-Ispira

Plastica e materiali compositi

Nel settore della plasturgia e dei materiali compositi, i nostri esperti vi accompagneranno su:

Valutazione del rischio di esposizione ad agenti chimici e polveri sottili:

  • Per i produttori che utilizzano resina poliestere, il monitoraggio e il controllo dell’esposizione allo stirene è soggetto a una maggiore vigilanza in quanto il settore della fabbricazione di materiali compositi rappresenta una delle più elevate esposizioni allo stirene che oggi si registrano in un ambiente industriale.
  • Qualsiasi processo che utilizzi solventi per la pulizia e la preparazione degli stampi, per la pulizia di utensili (in particolare l’uso di acetone) è anche una fonte di rischio di esposizione inalatoria.
  • In un modo meno specifico, spesso nelle officine riscontriamo la presenza di polveri sottili nell’aria legate ai processi di lavorazione e levigatura di parti in plastica o materiali compositi e ai composti organici volatili (COV) legati ai processi di verniciatura, che possono rappresentare rischi di esposizione inalatoria.

Nel settore delle materie plastiche, dovrebbe essere considerato il rischio di esposizione chimica del personale per inalazione di 3 principali famiglie di inquinanti:

  • Inquinamento da materie plastiche lavorate a freddo (inclusi l’inquinamento da formaldeide e fenolo per i fenoplasti e l’inquinamento da formaldeide per gli aminoplasti).
  • Inquinamento da materie plastiche durante la lavorazione a caldo (formaldeide, acrilonitrile, alcuni composti bromurati e clorurati, sostanze che possono essere cancerogene, altre aldeidi, fenoli e ozono in quanto sostanze irritanti, isocianati e anidride ftalica in quanto allergeni).
  • Inquinamento dovuto a prodotti correlati (solventi, sverniciatori, ecc.).

Controllo e trattamento delle emissioni atmosferiche dal settore delle materie plastiche e dei materiali compositi

  • Le emissioni di composti organici volatili (COV) nell’atmosfera sono regolamentate dal decreto legislativo 30 maggio 2018, n.81, che ridefinisce gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni, l’attuazione dei programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico, nonché la valutazione degli impatti ambientali sugli ecosistemi.

L’aumento della ventilazione delle officine per soddisfare le normative sull’esposizione professionale spesso porta alla canalizzazione delle emissioni di composti organici volatili e al superamento dei limiti normativi sulle loro emissioni nell’ambiente. I nostri consulenti esperti accompagnano gli industriali sia nella misurazione che nella scelta e l’implementazione della soluzione tecnica di trattamento dell’aria più idonea (ossidazione termica, RTO, carbone attivo, lavaggio chimico fisico, bio-filtrazione, ecc.).

 

I nostri consulenti esperti sanno valutare tutti i fattori che determinano le scelte impiantistiche per il trattamento delle emissioni di COV, prendendo in considerazione i vostri vincoli aziendali, operativi e di budget.